Una passeggiata nel tempo: questa può diventare, in certe occasioni, la visita al nostro impianto di recupero. Nelle aree dedicate allo stoccaggio del rottame ferroso, non è infrequente imbattersi in oggetti che giungono direttamente dal passato, sconosciuti ai più giovani ma ancora vivi nella memoria di chi vanta più primavere.
Accessori di uso quotidiano che accendono i ricordi o la curiosità di chi, camminando distrattamente, vi inciampa.
Oggi siamo inciampati (letteralmente) in questo vecchio cilindro ferroso, con apposta targa di vidimazione dell’ autorità pubblica.
Sapete di cosa si tratta?
E’ una coppa per grano e granaglie, utilizzata nel mondo agricolo come unità di misura “portatile” (nello specifico, un doppio decalitro). Essa indicava la quantità di grano necessaria (circa 28Kg) per seminare 2000mq di terreno: 5 ogni ettaro. Già nel mondo romano si utilizzavano coppe in legno ricavate da tronchi,
che venivano scavati e levigati. L’ asta verticale ancorata alla base ne sostiene una orizzontale; quando il grano arrivava a questa altezza la misura era “fatta”.
Ancora negli anni ’60 la coppa veniva utilizzata nella nostra comunità rurale per lo stesso scopo. Ma qualcuno ricorda, con un sorriso amaro, che la coppa del padrone era sempre un po’ più piena di quella del mezzadro…